Chi aspetta la Rivoluzione?

La casalinga inchiodata alle Soap e Fictions? Il pensionato perennemente in attesa di un nuovo foglio di regime dal nome TG, che puntualmente pubblicizza partiti e non da notizie? I “Bamboccioni” laureati e colti, ma persi loro malgrado nel limbo del precariato? Gli imprenditori troppo spesso annaspanti tra le ceneri dell’onestà? I giovani formati al suono del tunz tunz tunz, ordinatore di menti e neowagneristico sistema di controllo delle masse? Il politico, sempre più immerso nella criminalità al punto da esserne non solo ramo ma radice? L’operatore di call center, intensamente sfruttato e costantemente minacciato dai moderni schiavisti delle multinazionali? Lo studente frustato e depresso perché il suo ex-compagno di classe pluribocciato lo scavalca diplomandosi prima in un astuto diplomificio? Il piccolo commerciante affamato dalla grande distribuzione, assetata di terra di ogni tipo, e fagocitatrice di ogni futuro? I partiti xenofobi e razzisti al governo che, oltre ai fratelli immigrati, attaccano e boicottano in ogni modo la nostra terra, il Sud, invaso 150 anni fa e mai unito, ma sottomesso e depredato e loro autentico bancomat, discarica perenne e terra di conquista per i neoliberisti affamati, avidi, e senza scrupoli?
Chi l’aspetta la Rivoluzione? Chi non scende in piazza per lottare per la salute perché “ha il condizionatore e beve acqua minerale”?
Chi di questi aspetta la rivoluzione? TUTTI!

La Rivoluzione l’aspetta la casalinga troppo stanca di essere paragonata alla peggior prostituta plastificata del regime, l’aspetta il pensionato, perché prima di morire vorrà sentirsi uomo e non guardando i culi della tv ma facendo vibrare l’anima ai nipoti con una sferzata di onestà e di valori di altri tempi, l’aspettano i “Bamboccioni” che travolgeranno come infiniti cingoli di carri armati, con la loro cultura, tutti quelli che vivono di ignoranza e nell’ignoranza imperano.
L’aspettano i giovani questa rivoluzione, che sono stanchi di essere pedine tossiche della criminalità e clienti delle future baronie universitarie e poi bancarie, l’aspetta qualche politico, in un barlume di orgoglio e di amore per il prossimo, l’aspetta l’operatore di call center, che griderà prima o poi a chi sta dall’altro lato del telefono che sta lavorando sottopagato, in un pollaio, senza pause e per troppe ore e che il prodotto che cerca di vendere non lo comprerebbe neanche sua nonna sorda, dopo un litro di vino!
La Rivoluzione? l’aspettano l’aspettano.
L’aspettano gli studenti che imparano senza compromessi, per amore della vita e della cultura, perché saranno di penna armati contro lo scempio e pronti, quando toccherà a loro, per decidere del futuro dei propri figli; l’aspetta il Sud che sarà libero se le sue genti saranno libere e se diranno basta usando armi come il sapere, la serietà e la sensibilità, l’accoglienza, la solidarietà, il calore, inarrivabile, per chi assassina tutti noi con continue offese razziste, per chi appartiene a quella schiera servile di annebbiati personaggi che hanno sostituito alla decenza la boria, alla storia la fandonia, alla vergogna la continua apologia xenofoba, omofoba e populista, che porta alla violenza ed alla morte.
La Rivoluzione l’aspetta chi resta a casa mentre i roghi tossici, migliaia al mese, divampano in ogni area tra Napoli Nord e Caserta, mentre le mafie costantemente mettono le mani fin nell’anima della gente, tra discariche, banche, capitali ripuliti, edilizia, armi e droga.
Ed Io? Sono io la Rivoluzione!

Vogliamo vivere!
Lello Cardone

Editoriale pubblicato su: Good News Napoli Nord.

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