Il libro Come camaleonti davanti allo specchio”, presentato alla presenza degli autori nella sede di Illimitarte, seguirà il concerto degli allievi del corso di canto ‘Voices to the sky’

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Non solo i campi rom, ma anche l’ex manicomio di Aversa, lo zoo di Napoli e gli alberghi della Campania dove vivono i profughi del nord Africa, ma anche i luoghi che conservano la loro bellezza nonostante il degrado, come il Vesuvio e la spiaggia di San Giovanni. “Come camaleonti davanti allo specchio” racconta la vita negli spazi fuori luogo. Sul tema si sono confrontati sedici autori, ognuno dei quali ha realizzato un viaggio nella marginalità, incontrando i volti di quanti sono costretti a vivere nella mortificazione del diritto e della dignità. All’incontro del 30 maggio a Villaricca, alle ore 19, assieme al curatore Antonio Esposito, saranno presenti gli autori Dario Stefano Dell’Aquila, Tonia Limatola e Luca Romano. “Come Camaleonti davanti allo specchio. La vita negli spazi fuori luogo”, è quindi un lavoro collettaneo, pubblicato da Ad est dell’Equatore e curato da Antonio Esposito, che raccoglie anche i racconti di Luigia Melillo, Giovanni Carbone, Elena Cennini, Fulvio Battista, Lesko Sobol Oksana, Mario Leombruno, Claudia Procentese, Ciro Marino, Immacolata Carpiniello, Stella Cervasio, Paola Perretta, Fabrizio Geremicca. Nasce nell’ambito del progetto “Alterità. La vita e i diritti nello spazio e nel tempo dell’Altrove”, promosso dalla Cattedra di Bioetica Interculturale de l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”. In copertina un disegno di Sergio Cennini, che riproduce il viso di Federico, nato a Budagne, di origine slave, al quale il libro è dedicato. Ha lavorato da piccolo nelle miniere del Belgio, poi ha vissuto l’orrore dei campi di concentramento di Dachau e per oltre trent’anni la violenza dell’istituzione manicomiale di Aversa. Trasferito dopo la legge 180 in un’altra istituzione neomanicomiale, Federico ritroverà dignità ed un suo luogo sono negli ultimi anni della sua vita all’interno di un bene confiscato alla camorra dove nasce una cooperativa che, sui territori di Gomorra, con gli “ultimi”, costruisce “Le terre di Don Peppe Diana”. Per ingannare il tempo, si divertiva a suonare una foglia. E “Come camaleonti davanti allo specchio” è il viaggio iniziato al suono di quella foglia, i suoi autori si fanno testimoni di quanti, umani e animali, sono deprivati di voce e diventano invisibili, costretti dietro le sbarre di prigioni, gabbie e cemento. La memoria si fa vita, l’indignazione diventa strumento, la parola assume valore. Per chi sceglie da che parte stare, per chi decide che comunque non ci si può arrendere alla banalità del “non può essere altrimenti”, per chi sceglie comunque di lottare. Non a caso alla presentazione segue il concerto “Voices to the sky”, degli allievi del corso di canto di illimitarte, associazione – presieduta da Lello Cardone e diretta da Massimo Capocotta – che ha sede in Villaricca, alla via Capitano Pellegrino n.4, nei pressi della piazza San Pietro.

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